mercoledì 23 gennaio 2013

Kitchen di Banana Yoshimoto

Titolo : Kitchen
Autore : Banana Yoshimoto
Ed : Universale Economica Feltrinelli
Pag : 133

TRAMA

'Non c'è posto al mondo che io ami di più della cucina...' Così inizia questa storia. E' un romanzo sulla solitudine giovanile. Le cucine, nuovissime e luccicanti o vecchie e vissute, che riempiono i sogni della protagonista Mikage, rimasta sola al mondo dopo la morte della nonna, rappresentano il calore di una famiglia sempre desiderata. Ma la famiglia si può, non solo scegliere, ma anche inventare. Così, il padre del giovane amico della protagonista, Yuichi, può diventare o rivelarsi madre e Mikage può eleggerli come propria famiglia, in un crescendo tragicomico di ambiguità.

OPINIONI

Sono le 3 del mattino e ho appena finito il mio primo incontro con la Yoshimoto. Nonostante io sia sempre attratta da trame piene di colpi di scena questo libro mi ha colpito a tal punto da riaccendere il pc e buttare giù ciò che penso.
Le storie, fondamentalmente, sono 2: Kitchen e Moonlight Shadow (una delle mie canzoni preferite). Entrambe sono storie sono centrate sulla perdita, sulla solitudine, e su quella sensazione di impotenza e desiderio di fuga che si ha quando perdiamo i nostri punti di riferimento.
Lo stile usato è molto chiaro e fluente, e ti dà una sensazione molto chiara di ciò che provano i protagonisti; nonostante questo entrambe le storie sono permeate di un senso di fiducia e di speranza. In entrambe le storie si vede come, anche quando ci sentiamo soli al mondo, anche quando il desiderio di fuggire incombe, succede sempre qualcosa che ti mette di fronte ad una scelta; quella di restare sola, o prendere la mano di chi ce la porge.
Questo si vede chiaramente nel primo racconto nell'incontro fra Mikage e Yuichi, mentre lei rimane stesa vicino al frigorifero perchè è l'unico punto della casa che riesce a darle quel senso di serenità e tranquillità. Mentre nel secondo la scelta si vede nell'incontro fra Satsuki e Urara; un incontro che ridarà la speranza nell'andare avanti ad entrambi i protagonisti del racconto.
In entrambi i casi i finali non sono 'col botto' ma è un semplice 'andare avanti' che spesso, ti lascia molte più emozioni dentro, perchè molto più simile alla vita reale.
Non è semplice parlare di questo romanzo, finisce in così poco tempo che mentre da una parte ti lascia un senso di 'incompiuto' dall'altra ti ricorda che qualsiasi cosa succeda, prima o poi il sole torna a splendere; credo che il significato del romanzo si possa concentrare in questa frase:

'Il raffreddore, sai, adesso è nella fase peggiore. Stai così male che preferiresti morire. Ogni persona ha limiti che non possono essere oltrepassati. E' vero, in futuro il raffreddore ti potrebbe tornare, in una forma forte e altrettanto grave, ma se tieni duro forse non accadrà più per tutta la vita. E' così che funziona. Puoi considerare inaccettabile la possibilità che torni oppure, se torna, dire a te stessa ''Beh, ci risiamo di nuovo?'' e tutto diventa più facile.'

Che dire??Ci vediamo alla prossima Banana!!
Voto 5 stelline

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