giovedì 1 agosto 2013

The Giver di Lois Lowry

Titolo: The Giver-Il donatore
Autore: Lois Lowry
Ed: Giunti
Pag: 249

TRAMA

Jonas ha 12 anni e vive in un mondo perfetto. Nella sua comunità non ci sono più guerre, differenze sociali o sofferenze. Tutto ciò che può causare dolore o disturbo è stato abolito, compreso gli impulsi sessuali, le stagioni e i colori. Le regole da rispettare sono ferree ma tutti i membri della Comunità si adeguano al modello di controllo governativo che non lascia spazio a scelte individuali. Ogni unità familiare è formata da un uomo ed una donna a cui vengono assegnati un figlio maschio ed una femmina. Ogni membro della Comunità svolge la professione che gli viene affidata dal Comitato degli Anziani nella cerimonia annuale di dicembre. E per Jonas quel momento sta arrivando.

OPINIONI

Ho letto questo libro mesi fa ormai, e ho rimandato questa recensione (solo questa????????) a causa degli impegni di lavoro che non mi hanno lasciato molto tempo per concentrarmi su altro....questo per dire che le sensazioni 'a vivo' provate leggendo questo libro, ad oggi si sono affievolite, alcuni pensieri che avevo sono mutati e diciamo 'maturati' anche dal confronto che ho avuto con mia madre quando anche lei finì di leggerlo....ma un passo per volta!!!!!

La domanda di base che pervade tutto il romanzo è: cosa si intende per mondo perfetto?? Jonas si ritrova in una comunità senza più guerre e dolori, ma è proprio vero? O tutti i mali sono stati solo 'nascosti' dietro schemi e regole che nessuno può e deve mettere in discussione? E a che prezzo?
Al prezzo della perdita importantissima: la libertà di pensiero e di azione!!

Partiamo col dire che, partendo dalla ambientazione distopica, il riferimento a George Orwell è vivo e si vede prepotentemente, presentato però in una versione palesemente più light e, passatemi il termine, adolescenziale! Mentre questo da una parte è un bene, perchè avvicina anche ragazzi/bambini a tematiche come il libero arbitrio, dall'altra si rischia che alcune sfumature importanti possono passare sotto gamba o essere sottovalutate da un pubblico che non conosce già 'dove si vuole andare a parare'. Infatti, la scena che viene presentata all'inizio del libro (la descrizione di una società utopica dove sono stati banditi dolore e sofferenza) viene descritta in termini di 'favola', ma andando avanti si nota una profondità 'nascosta', forse non adatta ad un pubblico troppo giovane pre adolescenziale.

Quello che esce fuori, ed anche la cosa che mi ha più colpito, è stata la descrizione che esce fuori dell'umanità stessa; attraverso la domanda 'perchè si è sentita la necessità di creare una società del genere?' infatti, l'autrice dà una visione dell'umanità debole, non più in grado di sopportare, e foronteggiare, tutte le incombenze e le brutture del mondo....tanto da nasconderle, schematizzarle, far quasi finta che non esistano delegando il loro ricordo ad una professione specifica: 'il conservatore di memorie' (mi scuso se il nome non è propriamente questo, ma non avendo il libro sotto mano mi è difficile controllare)....e cosa succede se questo compito viene dato ad un bambino di 12 anni, finora vissuto in questa realtà, e ignaro di tutto? (commovente è stato quando il donatore gli passa il ricordo della discesa sulla neve)

Il finale si può definire 'aperto', nel senso che a seconda di chi lo legge il libro può avere sia un lieto fine che un finale tragico: me ne sono accorta facendolo leggere a mia madre, donna di 60 anni; che ha visto una nota di drammaticità nel finale, dove io stessa avevo visto invece la speranza di un cambiamento...ce lo siamo spiegate adducendo alla nostra differenza di età questa differenza di visioni, dovute forse ad una maggiore speranza da parte mia....ed ad una maggior dose di 'freddo cinismo' (mi si passi il termine) da parte sua.

Con questo concludo....non ricordo quante stelline ho dato su anobii....ma per quante siano, consiglio veramente a tutti questo libro; nonostante i toni adolescenziali, anche agli occhi di un adulto la storia può rievocare dolcezze e ricordi persi nella vita quotidiana.





1 commento:

  1. Ho appena finito di leggerlo e concordo con la tua recensione. Ho appena scoperto che è il primo di una trilogia, per caso hai letto anche gli altri?

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