mercoledì 10 aprile 2013

Il senso di smilla per la neve di Peter Hoeg

Titolo : Il senso di Smilla per la neve
Autore : Peter Hoeg
Ed : Mondadori
Pag : 446

TRAMA

Smilla viene dalla Groenlandia, un paese dove ci sono più di dieci modi per dire 'neve'. E' una donna indipendente e scontrosa, con specifiche conoscenze di glaciologia e un solo legame affettivo con un bambino, Esajas, figlio di una vicina.
Quando, una sera d'inverno, Esajas muore scivolando da un tetto innevato, Smilla sa che non è un incidente. Ha visto le ultime impronte dei suoi passi, e 'il senso per la neve' trasmessole dalla madre eschimese le permette di leggerle come fossero scritte. E' così che comincia a investigare, frugando in un mistero che nessuno vuol riconoscere, scoprendo rapidamente che la sua azione è osteggiata, che sta sfidando la polizia ed il potere di certe istituzioni legate allo sfruttamento delle risorse minerarie della Groenlandia. Ma opporsi è un gesto che l'ha sempre affascinata.
Mentre Copenaghen si prepara a celebrare il Natale e l'inverno ammanta la città nella sua lunga notte, Smilla si trova pericolosamente a confronto con una serie di inquietanti personaggi, coinvolta in una indagine destinata a portare lontano, in un viaggio su una nave la cui meta misteriosa è un punto deserto della calotta polare. Perchè là, fra quei ghiacci che conosce, teme ed ama, è nascosta la verità che Smilla cerca - e quella che forse ha sempre cercato.

OPINIONI

Devo fare una premessa....ho impiegato un sacco di tempo per leggere questo libro, ma non posso dire che la colpa sia del libro stesso: tra influenza (bleahhhhhhh) e inizio del nuovo lavoro (yeahhhhhh) ho rallentato tantissimo i miei ritmi di lettura....ma la sera crollo (in senso letterale) leggiadra come una valanga sul letto e non vado oltre il subire passivamente un telefilm in streaming (ultimamente sono entrata nel tunnel di Once upon a time <3 <3 <3).

Appena ho iniziato questo libro, la sensazione è stata di deja-vu; infatti come stile è simile allo stile della saga di 'Millennium' in modo impressionante; tanto da considerare questa storia un pò la 'nonna' di quella scritta da Larsson. Infatti anche in questa storia la protagonista viene descritta come 'problematica', anche senza gli estremismi presenti nel personaggio di Lisbeth, e sicuramente meno 'moderna' di quest'ultima.

Caratteristica che ho notato in entrambi i romanzi è stata il tentare di sviare l'attenzione dal mistero iniziale; un pò come dare un input al mistero, per poi parlarti di tutt'altro per tutto il romanzo, per poi spiegarti nelle ultime (ultimissime!!!) pagine i collegamenti fra le storie che fino ad allora vengono viste come indipendenti.....mentre questo da una parte può anche intrigare, dall'altra mi ha portato a leggere tutto il romanzo con una faccia perplessa come a dire 'si ok....ma che c'entra con la morte del bambino???????'

Pecca non indifferente di questo libro è stata la lentezza....a tratti estenuante....sicuramente voluta per far immergere il lettore nell'atmosfera nordica e nel 'silenzio del ghiaccio', ma forse un pò pesante!! Al contrario mi sono piaciuti tantissimo i molteplici paragoni che la protagonista fa fra la popolazione Groenlandese e il resto dell'Europa. Paragoni simili sono disseminati per tutto il romanzo, e spesso attraverso questi si va avanti nella storia; quindi sconsiglierei questo libro a chi cerca un giallo/thriller pieno d'azione: qui la trama va avanti molto lentamente e, per la quasi totalità, attraverso le riflessioni della protagonista sulle proprie origini, piuttosto che sul mistero in sè.

Su anobii ho dato 3 stelline, ma col dubbio che, essendomi piaciuta da morire la saga di Millennium, forse mi aspettavo qualcosa si di nordico, ma sicuramente più 'incalzante'.

Voto 3 stelline e 1/2


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